lunedì 2 maggio 2011

SXSW 2011: Ponderosa & Tim Easton

Maria's Taco Xpress


Il vento del classic rock anni ’70 soffia impetuoso da Atlanta con i  Ponderosa. Il  singer / guitarist Kalen Nash, le tastiere di John Dance e l’altra chitarra di Kris Sampson flirtano di continuo con il sound degli Stones, dei ‘Corvi’ o The Band e così via (fate voi), tanto che con la sferzante accoppiata che apre Moonlight Revival sembra di avere tra le mani uno dei loro b-sides o outtakes, ma allo stesso tempo, un modo veloce per specchiarsi in un’epoca, quella tra gli anni ’60 e i ’70, per scoprire che nulla è mutato. È sempre lo stesso, sfrenato e irrefrenabile amore per il rock n’ roll, quello di sempre.  Ma se da una parte c'è l’abilità rara di rivalutare un suono classico in questi tempi moderni, dall'altra sale un tipico sound da studio, troppo ovattato dove i Ponderosa sembrano fin troppo legati. Ma Moonlight Revival cattura e coinvolge e lascia addosso indelebili i suoi segni. E showcase come questo, aiutano a farsene un'idea!




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Tim Easton ha esordito come solista con The Truth About Us,  una piacevolissima sorpresa, un disco ottimamente costruito che tradiva fonti d'ispirazione alla John Prine.  Ha permesso di ripescare  Special 20, del '98 seguito da Break your mother's heart che non fa altro che confermare il talento di Tim: un cantautore dall'animo gentile, autore di una serie di brani delicati e semi-acustici, in bilico tra il country rock, il folk, le storie alla Townes Van Zandt ed il pop di Elvis Costello. Ma con Ammunition azzera ogni velleità "modernista", resta la semplicità disarmante di alcune folk song, raramente arricchite da un suono full band, bozzetti e accenni che sovente sono stati costruiti basandosi sull'unico contributo dello stesso Easton. Ammunition è un diario di bordo, un po' sfilacciato ma sincero, nulla a confronto di Porcupine, la vista della chitarra che imbraccia in copertina, la sua Gibson, rende l'idea di un disco gagliardo, di stampo rock-bluesy-roots col fascino tipico stradaiolo. L’amore per la strada, più allettante e insidiosa di un viaggio.



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