domenica 29 giugno 2008

SXSW 2008: Drew Kennedy

Waterloo Ice House
(14 Marzo - Austin, Tx)

Drew Kennedy ha iniziato a girovagare dal 2000 con la chitarra regalatagli dal nonno e questo lungo peregrinare lo ha portato 7 anni dopo in Texas, oramai divenuta la sua terra dove ha inciso Dollar Theatre Movie prodotto da Gerald Boyd: 13 canzoni, un misto di ballate rock elettro-acustiche con spruzzate country, canzoni in cui si notano influenze che vanno da un Guy Clark fino al Ryan Adams più introspettivo. "These songs are a part of me," dice drew, "Some of them are introspective, some of them were born out of the things i've seen out on the road, but all of them deal with the way we feel as we're trying to fit in with the rest of the world.” Questo è lo spirito con cui è nato Dollar theatre Movie registrato nell’arco di sette mesi al Premium Recording Studio in Austin, TX, e segue il suo esordio del 2003 auto-prodotto Hillbilly Pilgrim. Le canzoni hanno un fascino particolare, si poggiano molto alla sua voce carismatica capace di tessere armonie che il gioco delle chitarre a volte più ficcanti e dirette, a volte più corale e mischiate al country tra banjo e chitarre acustiche/elettriche, lasciano una bella scia.

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domenica 15 giugno 2008

SXSW 2008: Mark Jungers


Opal Divine's
(12 Marzo - Austin, Tx)

Texano per adozione (è nato a Bird Island, Minnesota), Mark Jungers ha suonato in mezza America e si è spostato spesso dalla scena di Austin a quella di Minneapolis. Ha fatto il solista, quindi ha formato una band con Greg Schilling, Chris Staples e Vie Gerard, Straight Up. Ha suonato per parecchio tempo con loro, esibendosi nei migliori locali di Austin sino a che Staples e Gerard non sono andati coi Derailers. Allora il nostro ha messo assieme un'altra band, con Dave Ray, The Masons, che ha riscosso parecchio successo ad Austin. Si è spostato per un certo periodo nel Connecticut, dove ha formato l'ennesima band, The Motel Prechers, quindi, alla fine della decade appena trascorsa è tornato in Texas. Qui ha inciso Black Limousine con la produzione dell'amico Dave Ray: il disco, ben suonato e prodotto in modo assolutamente professionale in cui ogni canzone combina alla perfezione un lirismo molto personale ad una strumentazione ricca. E, puntualmente, Jungers ha confermato coi fatti di essere un musicista vero con il successivo Standing in Your Way, 13 canzoni per cinquanta minuti, dimostrando il suo talento in un disco solido, ben suonato, arrangiato con gusto, con ballate di spessore, cantate con il cuore. Con One For The Crow compie se possibile un ulteriore passo in avanti, diventando a tutti gli effetti il lavoro più vario e ispirato di questo affidabile songwriter. L'apporto dei Whistling Mules, una band ormai rodata che lo accompagna da diversi anni, è essenziale nel tracciare le coordinate delle canzoni. L'affiatamento si percepisce nella gioiosa costruzione dei brani, lineari, fedeli alle proprie radici, ma anche lontani dal suono preconfezionato di alcune recenti produzioni di Americana. Quarto lavoro con Silos and Smokestacks, un altro tassello alla sua discografia, onesta come le sue canzoni, senza pretese ma che catturano appieno lo spirito americano. Mark scrive e canta sull’essenza della vita dell’uomo, quella dove il country, il roots-rock e l’anima folk riescono bene a delinearne i tratti salienti, tra famiglia e storie di vita ordinaria. La sua reputazione nel circondario cantautorale texano continua a crescere come la bellezza delle sue canzoni.

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