sabato 23 febbraio 2008

Rodeo Austin 2006: Eli Young Band, Randy Rogers Band, Aaron Watson

Rodeo Austin - Outdoor Stage
(15 Marzo - Austin, Tx)

Mike Eli e James Young sono i leaders di un quartetto texano piuttosto giovane, soltanto rock. Il primo si intitolava semplicemente Eli Young Band più embrionale rispetto al buon Level entrambi colmi di canzoni semplici che hanno un respiro proprio, che dosano sentimento e melodia, che parlano di gioventù, speranze, passioni, piccole città di provincia. I testi sono più maturi di quanto si possa pensare, il resto lo fa la musica. Live at the Jolly Fox inciso durante un concerto tenuto nella primavera del 2006 a Huntsville, Texas e conferma la solidità e la vitalità del quartetto.


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Rodeo Austin - Outdoor Stage
(20 Marzo - Austin, Tx)
La Randy Rogers Band è l'ultima evoluzione di una ideale scena in cui potremmo includere i Reckless Kelly e Jason Boland & the Stragglers, per il versante più tradizionalista, e i Cross Canadian Ragweed, per quello decisamente più rock. Il successo lo trovano con Rollercoaster, il terzo disco di questa formazione nata intorno al songwriting di Randy Rogers, un ragazzone di San Marcos che ha passato tutta la trafila dai piccoli club ai grandi festival. Dalle esibizioni solo chitarra e voce al Chatam Street Warehouse si è lentamente allargato, formando una solida band, con cui ha registrato un propedeutico live ed il più maturo Like It Used To Be nel 2002. Il salto di qualità è arrivato grazie anche all'accorta produzione di Radney Foster, una vecchia volpe del circuito roots texano, che ha puntato tutte le carte sul corposo country rock del gruppo, mettendo in primo piano le chitarre assassine di Geoffrey Hill e soprattutto il violino di Brady Black, tassello fondamentale nel sound della Randy Rogers Band, spesso utilizzato come strumento solista. Chiude Just A Matter Of Time uno dei migliori dischi di hard country sentiti ultimamente, anche perché, oltre ad essere suonato bene, è anche sostenuto da ottime canzoni.



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Rodeo Austin - Outdoor Stage
(14 Marzo - Austin, Tx)
Aaron Watson
, un giovanotto texano d.o.c. nato ad Amarillo e cresciuto a base di country music & baseball che tra le sue influenze ispirative predilige citare i nomi di Willie Nelson, Waylon Jennings, Merle Haggard, Dwight Yoakam, George Jones e qualche altro outlaw e questo già la dice lunga sui gusti del nostro. E se A Texas Café rappresenta un discreto esordio giovanile dalle buone prospettive e dalle positive intuizioni, è con il successivo Stut Up And Dance (2002) che il ragazzo si fa notare e ci consegna un album maturo e del tutto riuscito [grazie anche ai suggerimenti di quella vecchia volpe che è Lloyd Maines]. Seguono altri due ottimi dischi, The Honky Tonk Kid e Live at The Texas Hall of Fame per un vero honky tonk man texano, uno di quelli che hanno la musica nel sangue e che badano al sodo senza tanti preamboli, e per il quale i dischi in studio sono quasi un pretesto per risuonarli dal vivo. Anche in San Angelo Watson non si smentisce: il suono è vibrante, a fianco dei tradizionali violini e steel trovano grande spazio le chitarre ed una sezione ritmica tostissima, e anche nelle ballate Aaron non si perde in stucchevoli melensaggini ma colpisce dritto al cuore. Poi viene pubblicato in tiratura limitata Barbed Wire Halo, dove Aaron Watson omaggia la musica gospel chiamando a se la partecipazione della Wesley United Methodist e Billy Joe Shaver. Altro album di spessore, come tutti gli altri!


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