mercoledì 3 giugno 2009

SXSW 2009: Austin Cunningham

Opal Divines Freehouse
(18 Marzo - Austin, Tx)

Onesto e bravo songwriter, in dieci anni ha auto-prodotto 3 album, Let That Poor Boy Sing del 1999, Where I Come From del 2002 e Music in the Money Biz del 2005. Austin Cunningham miscela country, blues e rock alla sua vena tipica da cantautore che non ha ancora riscosso quella notorietà che le sue qualità tanto meriterebbero di uscire allo scoperto. Bravo chitarrista oltre che interprete, ha lasciato Garland nel Texas nel 1986 per andare a Nashville e realizzare il suo sogno di musicista, strade e percorsi che confluiscono nelle sue storie mai leggere ma sempre analizzate nei dettagli, come ad esempio nelle emozioni intorno ad una ballata, dove al romanticismo mieloso sostituisce una attenta analisi di tutto ciò che il cuore trasmette alla testa, le sensazioni oltre ai motivi di una storia ormai terminata. Ritorna con Made to Last che rappresenta il nuovo corso di Austin legato alla produzione di un certo Dan Baird, che oramai è diventato anche un produttore di tutto rispetto, che dagli studi dove Chris Knight ha inciso Homesick Gipsy si porta dietro l’elettrico e lo mischia alle innate qualità da storyteller che hanno reso Austin Cunningham un gran songwriter.
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