sabato 19 settembre 2009

SXSW 2005: Dave Gleason's Wasted Days

Opal Divine's
(18 Marzo - Austin, Tx)

Le "giornate sprecate" di Dave Gleason sono trascorse immergendosi nella controcultura della California fine anni sessanta, afferrando lo spirito irriverente di chi aveva osato mischiare il tradizionalismo conservatore della country music con la ribellione del rock'n'roll. Con i santini di Gram Parsons e dei Flyng Burrito Brothers nella tasca sgualcita dei jeans, un pensiero ai Rolling Stones decadenti di Dead Flowers e tanti ossequi alla rivoluzione country-rock dei Byrds, questo giovane quartetto di Oakland, California, non è minimamente preoccupato di apparire fuori tempo, e sembra piuttosto concentrato nel recuperare con devozione assoluta un suono che è diventato mito. L'esordio di Dave Gleason's Wasted Days raccoglie un sorriso compiaciuto per la caparbietà e la competenza con cui riporta a galla i fantasmi del passato, nonostante nel mondo del roots-rock si siano imposte formazioni molto più orginali nel rielaborare tale materia. Midnight California è veramente bello, richiama spazi infiniti, orizzonti aperti, immagini desertiche, confronti col vento, avventure sulle highways, amori senza speranze. È ricco di sonorità aperte, ricercate, fertili, grande è lo spazio affidato alle chitarre, la pedal steel in particolare se ne prende un sacco, ottima è la voce di Dave, superbi gli impasti corali. È un disco vivo, vitale, potrà apparire anche grezzo in qualche circostanza, ma sembra proprio spontaneo, naturale, autentico. Just Fall to Pieces, terzo prodotto da studio, è invece uno di quei dischetti che ti sorridono nota dopo nota, canzone dopo canzone, tra l’amore per il country e per quei territori aridi dove le birra sono sempre belle ghiacciate. Honky-tonk e country maledettamente suggestivi, tra lacrime alcoliche e pesanti carichi di angoscia esistenziale lasciate fare a Dave...


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venerdì 11 settembre 2009

Rodeo Austin 2006: Honeybrowne

Rodeo Austin - Outdoor Stage

(15 Marzo - Austin, Tx)

Fred Andrews è il leader nonchè songwriter di questa interessante band che viene dal Texas, Austin: Honeybrowne. Costruito sulla base del sound roots degli anni '90 nella scena musicale texana, si differenzia per una marcata ricerca di un suono classico e contemporaneo che si avvicina più al rock raggiungendo alte qualità nel pop alternativo. Cresciuto a base di autori come Townes Van Zandt, il giovane Andrews ha preferito non tralasciare le origini paterne di Chicago con musicisti come Simon & Garfunkel, Rolling Stones e Elvis e con band giovanili tipo gli U2. Questa alchimia riflette il songwriter della band. Hanno debuttato nel 2001 con l'album Finding Shade e si sono fatti conoscere per canzoni tipo Texas Angel, Deeper Shade of Blue e dopo aver suonato molto in giro sono rientrati in studio e sotto la produzione di Carlos Sosa hanno inciso Good for Nuthin'. Solidi e gustosi, peccano forse in originalità, ma il loro rock and country è vivace e si ascolta tutto d'un fiato, di strada ne hanno e con Something to Believe ci aggiungono i tratti più ruspanti in un disco che non ha momenti di stanca. Peccato per Mile by Mile, che tradisce sin dalla copertina raffigurante l’essenza dello stare 'on the road', ma ad ascoltarlo bene il disco sembra proprio che abbiano forato e siano fermi da qualche parte sperduti nel Texas alla ricerca della strada maestra e del suono dei loro esordi.

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mercoledì 2 settembre 2009

Rodeo Austin 2009: Josh Abbott Band

Rodeo Austin - Outdoor Stage
(19 Marzo - Austin, Tx)

Tra le tante band composte da ragazzi che fanno breccia velocemente tra i giovanissimi trovano spazio nei primi posti la Josh Abbott Band, che al contrario della Eli Young Band e gruppi similari, hanno voglia di suonare, discrete canzoni e non dimenticano le calde origini di casa. Risultato? Scapegoat, disco texan-rock fino al midollo di cui se ne erano assaggiate le avvisaglie con un buon EP di qualche tempo fa. L’impressione allora era stata del tutto positiva, quello che poi la band di Lubbock è riuscita a sparpagliare lungo le tredici canzoni di questo esordio: Josh Abbott, Austin Davis, Drew Hurt e Neel Huey sono grandi amici, hanno deciso di formare la band nei primi mesi del 2006 dopo una serie di convincenti esibizioni acustiche sempre nei confini domestici, ma se Drew Womack che ha prodotto il disco si è esposto lodando la qualità della Josh Abbott Band, allora vale la pena dedicargli un po’ di tempo. I testi sono leggeri non per questo scontati, ma amore e donne la fanno da padrona.
(N.B. Unica pecca la Qualità audio della batteria!)


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